martedì 30 luglio 2013

Un pugno devastante

Yang Tiong Kun (陽中拳) è uno dei pugni del sistema Hek Ki Boen (黑旗門) e viene visto ed allenato sin dalla prima sera in palestra. La caratteristica principale è che va a colpire impattando con le nocche dell'indice e del medio, con una lieve torsione (45°) del polso. La struttura del pugno viene sostenuta dallo scaricamento dell'impatto tramite ulna e radio, che si trovano esattamente in linea con la mano ruotata, in modo da dare maggior consistenza al colpo.
Si studia da subito, dal Programma di Orientamento, e non si abbandona più. La potenza, come sempre, è data dall'utilizzo della forza d'impulso (Hoat Kéng - 發勁 -) e non da quella di spinta. Il movimento proprio del pugno, quando parte dalla posizione di guardia, va dall'area esterna (o dalla linea della spalla, Yang) sino alla linea verticale mediana (Tiong - 中 - ), entrando in contatto con l'avversario con un movimento a spirale, molto simile a ciò che accade con il giravite. L'unica differenza è che la mano deve avere la pesantezza di una palla di cannone...
Nel nostro sistema è fondamentale non tenere mai i pugni semi-chiusi o comunque "morbidi". Se si vogliono mettere in funzione i tendini, facendo attivare solo passivamente i muscoli - come richiesto sin dal primo stadio di Hoat Kéng (發勁) - non c'è motivo di lasciare la mano "moscia". Mi pare importante sottolineare che la muscolatura di spalla, petto, trapezi, deltoidi, dorsali, tricipiti e bicipiti - solo per citare i più importanti - non debba essere messa in funzione come fase di preparazione all'azione. Se una di queste componenti agisce, l'impulso non parte più e si genere solo forza di spinta.

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